Questo post nasce in risposta a richieste di progetto logo (a volte bizzarre) che mi capita di ricevere. Così ho pensato che potesse essere utile fare un pò di chiarezza con un post che definirei tecnico.
Il logo
Un logo (abbreviazione di logotipo; plurale “loghi”,[1] dal greco λόγος – logos che significa “parola” e τύπος – typos che invece significa “lettera”) è la rappresentazione grafica, che solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un’azienda, un’organizzazione, un gruppo musicale o altro ancora (Fonte Treccani).
Il logo può essere progettato e pensato in due diverse tipologie:
- logotipo: è l’insieme di due o più lettere fuse in un unico carattere (fonte Treccani) quindi è la parte di testo, per intenderci un logo con solo testo
- pittogramma: è un disegno o simbolo stilizzato in uno o più colori, caratterizzato da semplicità, riconoscibilità, immediatezza (fonte Treccani), quindi in sostanza il simbolo grafico
In principio la parola logo era intesa come l’abbreviazione della parola logotipo, ma oggi la parola logo rappresenta molto di più della sola parte di testo, racchiude tutto l’insieme del progetto grafico e creativo che c’è dietro un logo.
Al logo può essere associato un payoff, ovvero una brevissima spiegazione testuale che sintetizza l’essenza del brand, ci spiega di cosa si tratta. Per questo motivo deve essere abbastanza semplice e aiutarci a ricordare un determinato logo.
Quale tipo di logo?
Se provate a pensare a un logo vi verranno sicuramente in mente loghi realizzati con solo il logotipo (esempio Google) e altri con logotipo+pittogramma (esempio Puma). Non c’è una vera regola di progettazione e scelta su quale logo disegnare, nel senso che decidere se al logotipo affiancare anche un pittogramma è una scelta da fare in base al brief costruito con il cliente e all’efficacia di comunicazione del logo.
Io mi occupo principalmente di progettazione di loghi per piccoli business e freelance e la maggior parte sono donne. Il brief concordato prevede quasi sempre un logo che abbia anche un pittogramma. Questo perché un disegno può facilitare poi la progettazione di tutti gli elementi di immagine coordinate che aiutano a costruire la visual identity.
Analizziamo qui di seguito un logo da me progettato per spiegare meglio la sua struttura:
Il marchio
In senso ampio, segno che si imprime o si applica su un oggetto per distinguerlo e riconoscerlo, o anche per indicarne alcune qualità e caratteristiche (fonte Treccani).
Quindi il marchio è ciò che possiamo registrare. Il marchio si può intendere quindi come contrassegno originale, grafico o figurativo, applicato ai prodotti di un’impresa per distinguerli da prodotti simili di altrui fabbricazione.
Quando parliamo quindi di marchio, intendiamo proprio l’elemento che contraddistingue un prodotto o servizio anche all’interno di una stessa impresa.
Il brand o la marca
Secondo la American Marketing Association il brand è “un nome, termine, segno, simbolo, o disegno, o una combinazione di questi che mira a identificare i beni o i servizi di un venditore o un gruppo di venditori e a differenziarli da quelli dei concorrenti”. In realtà il brand è un concetto che non solo identifica un’azienda, ma suscita qualcosa in ognuno di noi. Il brand ci mette in relazione con l’azienda. Pensate alla Coca Cola, vi viene in mente solo il logo oppure in voi suscita altro? Quell’altro è il brand e per farvelo capire meglio qui di seguito un estratto del libro Tutto fa branding di Gioia Gottini edito da Zandegù.
Quando si parla di brand si pensa in genere a qualcosa di molto concreto, come un marchio o un logo. In realtà queste non sono altro che sue rappresentazioni visive, tali da renderlo identificabile e riconoscibile(…). Il brand ha a che fare con l’identità (di un’azienda, di un prodotto) e fino a qui ci siamo: mi serve appunto a identificare, tra 10 marche di cereali diverse, quella che preferisco. Il brand è una descrizione sintetica di un pacchetto di valori. (…) Se dico Coca-Cola, tu a cosa pensi? Ovviamente a lattine e bottigliette, quindi ai prodotti Coca-Cola, ma non solo: forse ti vengono in mente pubblicità del passato, momenti personali in cui hai usato la Coca-Cola, slogan, messaggi pubblicitari, colori e atmosfere. Indirettamente stai anche pensando a concetti più astratti, come: «famiglia, feste, pizza con gli amici, estate, scelta classica, digestione, buffi esperimenti su Internet, canzoni di Vasco Rossi, innumerevoli film e telefilm». Alla base dei tuoi acquisti non ci sono solo considerazioni pratiche ed economiche, ma anche, più o meno consce, risposte e adesioni ai sistemi di valori che quei brand rappresentano, e vogliono comunicarti.
Coca Cola moodboard by adoubtfulgood
Le idee sono un pò più chiare adesso?
Spero che questo post sia stato utile per fare chiarezza sulla differenza e al tempo stesso correlazione tra le tre parole. Se siete riuscite a digerire queste info siete pronte a iniziare a chiedervi qual’è la vostra situazione in merito a logo e brand.
Forse è tempo di un logo più professionale? Guarda qui cosa possiamo fare insieme!
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